Duomo di Nepi
Duomo di Nepi
La storia del Duomo
La storia del Duomo di Nepi è legata al luogo in cui è situato.
Tutte le civiltà che hanno vissuto nella cittadina davano a questo posto un valore mistico. Infatti, il loro luogo di culto è sempre stato questo, sul limite dello sperone tufaceo su cui sorge il borgo.
Alcuni documenti archeologici ci parlano della presenza di un foro, proprio nelle vicinanze. Questo indica la volontà dei Falisci di accentrare in un’unica area geografica la loro vita sociale, come facevano i Romani.
La prima chiesa
L’esistenza di una chiesa precedente non è accertata, tuttavia alcuni scritti documentano una fiorente comunità cristiana già dal V secolo.
Possiamo affermare con sicurezza che Nepi abbia la propria sede episcopale già dal 465 d.C., dunque la propria cattedrale.
Alcuni scritti ci parlano di un’importante chiesa dedicata alla Vergine Maria. Sembra che questa chiesa sia stata distrutta dal passaggio dei Longobardi, che poi occuparono Nepi.
Il duomo romanico
L’esistenza del duomo romanico è documentata da alcuni reperti, alcuni ancora visibile dell’odierna cattedrale.
Decorazioni marmoree e alcune parti della facciata sono riferibili all’epoca medievale.
Il reperto più importante è senza dubbio un’iscrizione dedicata ad un vescovo, murata nel portico del duomo.
La tipologia dei caratteri e la struttura del testo iscritto hanno consentito agli studiosi di collocare l’epigrafe nel IX secolo.
Nel 1798 il duomo romanico viene distrutto dai francesi insieme alla sede episcopale situata a Nepi.
La basilica oggi
L’unica parte della basilica che è rimasta simile, se non uguale alla struttura della chiesa romanica, è il portico.
La struttura interna della basilica si sviluppa in cinque navate a volta, con sei arcate a tutto sesto. Al termine delle arcate c’è un presbiterio. Sopra questo c’è un affresco, con alcuni elementi architettonici posizionati in modo da dare l’impressione della profondità di una cupola.
Al centro dell’abside si può notare il trittico del S.S. Salvatore, quadro a olio su tela attribuito all’artista Giulio Romano.
L’altare maggiore è realizzato in marmo di Carrara, formato dal sarcofago con l’effige di San Romano, ed è attribuito al Bernini.
La cripta merita particolare attenzione: posta sotto al presbiterio, è stata costruita nell’XI.
Il Duomo è imponente e domina il centro storico di Nepi, uno dei grandi monumenti da vedere in questo borgo dell’Agro Falisco!