Museo Civico Archeologico di Nepi
Museo Civico Archeologico
La nascita del museo
Il Museo Civico di Nepi nasce da una raccolta di oggetti storici appartenenti al territorio dell’Agro Falisco avvenuta negli anni ’80. L’obiettivo era evitare che le tracce archeologiche della tradizione fossero disperse.
Un primo accenno avviene nel 1992, con una mostra organizzata dal Comune in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica dell’Etruria Meridionale.
Nel 1995, grazie ai reperti rimasti, viene allestito quello che diverrà l’attuale Museo Civico.
Nel 2004 il Museo trova la sua collocazione definitiva in un palazzo adiacente alla struttura comunale.
I Falisci
Il percorso del museo segue la cronologia dei fatti storici avvenuti a Nepi: dalla Preistoria al Rinascimento.
Seguendo quest’ordine, l’esposizione inizia con alcuni reperti che testimoniano la presenza di civiltà fin dalla Preistoria.
Dopodiché sono esposti alcuni reperti legati allo sviluppo urbano di Nepi durante il periodo falisco. È possibile comprendere lo sviluppo della civiltà falisca all’interno del territorio nepesino grazie alla grande quantità di reperti ritrovati. Il materiale arriva dalle necropoli che circondano il centro abitato della cittadina.
I reperti inoltre ci permettono di capire come questo centro abbia svolto un ruolo importante tra Roma e l’Agro Falisco.
I corredi funebri esposti sono caratterizzati dalla presenza di un ricco materiale ceramico connesso con la pratica del Simposio.
Molti reperti sono decorati con incisioni, poi riempite con sostanze colorate, con disegni floreali e vegetali.
I reperti sono stati fabbricati con i materiali riconducibili al territorio, in particolare quello di Narce.
L'epoca romana e la testa di Augusto
Il percorso continua con l’esposizione dei reperti relativi all’epoca romana di Nepi.
I reperti più interessanti che riguardano questo periodo sono le numerose epigrafi e un plastico 1 a 1 di un colombario. Il modello è costituito da sepolture a incinerazione, posate dentro nicchie scavate nelle pareti.
L’esposizione presenta anche due are votive, una dedicata a Diana l’altra a Cerere.
La testa in marmo di Augusto è il pezzo di maggiore interesse esposto in quest’area. La testa è stata restituita dal Museo d’Art et d’histoire di Bruxelles nel 2016. La testa fu rubata negli anni '70, dalla statua esposta nella facciata del Palazzo Comunale di Nepi. Il Museo di Bruxelles, inconsapevole dell’illecito, è stato lieto di riportare l’opera nel suo luogo d’origine.
Alta 40,5 cm, la testa doveva far parte di una statua con toga. Il taglio dei capelli dimostra che si tratta di una delle prime rappresentazione di Ottaviano (68 a.C.), il futuro imperatore Augusto.
L'epoca cristiana e il Rinascimento a Nepi
Segue l’area che mostra l’epoca cristiana. La vicinanza con Roma infatti ha contribuito a una veloce cristianizzazione di Nepi.
Una vetrina espone una serie di reperti recuperati all’interno della catacomba di S. Savinilla, si tratta di lucerne monoclini riferibili al periodo che va IV al VII.
L’ultima parte del Museo si riferisce al periodo rinascimentale, di particolare importanza per Nepi.
Alcuni stemmi, recuperati all’interno della Rocca dei Borgia, testimoniano la ricchezza e l’importanza del paese. Merita particolare attenzione uno stemma con le insegne dei Borgia e degli Aragona di Napoli. Notevole un fregio marmoreo di Bernardo Accolti detto l’Unico. Infine uno stemma lapideo circolare, con le insegne dell’ultimo signore di Nepi: Pier Luigi Farnese.
Orari e giorni d'apertura
Orario Invernale (dal 1 Ottobre al 31 Maggio).
Martedì, Mercoledi, Giovedi, Venerdi: 11:00 - 13:00 16:00 - 18:00
Sabato e Domenica: 10:00 - 13:00 15:00 - 18:00
Orario Estivo (dal 1 Giugno al 30 Settembre).
Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì: 11:00 - 13:00 16:00 - 18:00
Sabato e Domenica ore: 10:00 - 13:00 16:00 - 19:00
Entrata: Gratuita
Nepi è stata una delle più importanti città falische, visita il Museo e guarda con i tuoi occhi la storia dell’Agro Falisco!